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FARE SPARRING IN TOTALE SICUREZZA: ECCO TUTTO CIO’ CHE SERVE.

CASCHETTO, GUANTI DA SPARRING E PARADENTI: IL NECESSARIO PER UNO SPARRING PERFETTO.


Fino a questo punto tutti gli allenamenti di boxe sono stati e saranno sempre fatica, sudore e divertimento, ma da qui in poi non si può più scherzare: lo sparring, a qualunque livello è una cosa seria. E la serietà deve essere presa fin da subito scegliendo e procurandosi l’attrezzatura adeguata. Ma purtroppo questi tre accessori sono ahimè, fin troppo spesso presi alla leggera sia dagli atleti che, cosa ancor più grave, dagli allenatori.
In decenni di allenamenti con società e squadre da tutta Italia, ho visto sempre succedere che qualche atleta non avesse il materiale in regola e con questo intendo soprattutto: guantoni da 12-14 o 16oz con IMBOTTITURA SCARSA o inesistente e caschetti eccessivamente usurati con imbottitura scarsa o “a chiazze” cioè totalmente usurata in alcuni punti, di solito i più importanti da proteggere. Come dico sempre, dall’allenamento amatoriale ai sacchi allo sparring, c’è un salto importante. Quello che veniva fatto al sacco focalizzandosi solo sui colpi da portare e su sè stessi con lo sparring viene trasferito nella pratica vera, davanti ad un avversario o compagno di allenamento. Non si fa Krav Maga o alcune arti marziali dove il colpo è simulato o portato al rallentatore, qui i colpi sono veri. Calibrando l’intensità e la forza in base ai livelli ma sono comunque veri, ecco perchè avere questi tre accessori sempre perfetti è un modo per tutelarsi e tutelare l’incolumità vostra e di chi avete davanti.
Chiarisco subito che, a livello amatoriale, per chi frequenta la palestra ed i corsi in modo totalmente ricreativo, si arriva (o si dovrebbe arrivare) allo sparring innanzitutto in maniera volontaria, dove è lo stesso amatore che non viene MAI forzato ma anzi, parte da lui stesso la volontà di mettersi alla prova e credetemi, che è davvero un bel salto di livello, che vi metterà davvero alla prova, sia a livello tecnico, fisico ma soprattutto mentale e caratteriale.
Dello sparring nello specifico ne parlerò in maniera approfondita in un prossimo articolo, per ora procedo ad analizzare il primo dei tre materiali di questo articolo: i guantoni da sparring.


Come forse avrete potuto notare dalle righe sopra, questi non sono uguali a quelli usati quotidianamente per il sacco (che ho descritto già qui ). Con questi cambiano per le once, quindi il peso, la dimensione e l’imbottitura interna. Essendo più grossi ed imbottiti, garantiscono impatti più ammortizzati e quindi minori rischi di traumi e impatti violenti; sono quindi anche più pesanti il che porteranno ad un rafforzamento dei muscoli delle spalle che saranno anche più allenati quando poi userete i guanti più piccoli e leggeri.
L’imbottitura differisce dai normali 10oz solamente per la quantità. La qualità invece, se comprate le marche produttrici standard, dovrebbe essere più o meno simile perchè fatta con tecnologia “anti-shock”. Questa costituisce i classici guantoni usati in palestra dai dilettanti e amatori, non c’entrano niente quindi con i guantoni usati dai professionisti (di cui parlerò in un altro articolo). La tecnologia anti-shock è ottenuta con poliuretano espanso, una schiuma termoformata che assorbe in maniera efficiente gli impatti minimizzando i rischi correlati. Un buon guantone deve avere l’imbottitura piena in tutta la zona di impatto, senza sentire zone di vuoto o che cedono alla pressione per intenderci, deve potervi permettere una buona chiusura del pugno e, in prossimità del polso, non dovete sentirlo nè troppo largo (il polso non deve “ballare” dentro) nè troppo stretto creandovi fastidio. Il rivestimento esterno di un guanto di buona manifattura dovrebbe essere almeno in similpelle o pelle (ma più costoso) perchè vi permetterà una miglior vestibilità e durata nel tempo. Non fate i taccagni e non cercate di risparmiare sui guantoni!!! Sono la cosa più importante per un pugile perchè 1. vi proteggono le mani, 2. vi limitano i microtraumi da impatto sia al sacco che nello sparring e soprattutto 3. non arrecano troppi danni al vostro compagno di allenamento. Un buon guanto per voi dev’essere come una buona scarpa per un calciatore! Sono sicuro che molti di voi avranno speso, almeno una volta nella vita, anche più di 100 euro per un paio di scarpe di calcio o calcetto per usarle una o due volte la settimana, quindi perchè volete risparmiare sull’acquisto di un oggetto che ha molta più importanza per la vostra sicurezza e quella di chi si allena con voi? Quindi, scegliete attentamente e non abbiate paura di spendere per ciò che è giusto. Inoltre sarà una spesa che in media farete una volta l’anno perchè, per preservare l’imbottitura dei guanti da sparring, li dovrete usare SOLAMENTE quando farete sparring, e NON al sacco! Ultima precisazione ad una domanda che viene fatta spesso: meglio i guantoni con i lacci o con il velcro? Non cambia assolutamente nulla, se non la comodità e la praticità ad indossarli. Il velcro è decisamente più rapido e sicuro, il laccio è molto più “vintage” e caratteristico ma dovete avere sempre qualcuno che ve li annodi e ve li sciolga a fine allenamento, non potete metterli e toglierli liberamente e avete il rischio che, se si scioglie il nodo, il laccio possa andare nell’occhio a chi avete di fronte, motivo per cui molti fissano i lacci con ulteriore nastro adesivo.


Il secondo elemento necessario è il caschetto. Non venite assolutamente a dire che potete farne a meno perchè vedete i professionisti in Tv che fanno senza, perchè gli stessi professionisti, quando si allenano tutti i giorni, usano esattamente tutti gli accorgimenti che vi ho descritto sopra. La loro incolumità è FONDAMENTALE, e così dev’essere anche per voi, quindi, caschetto sempre in borsa e sempre in perfette condizioni. L’imbottitura, anche qui, dovete verificare che sia sempre uniforme su tutta la superficie interna perchè deve essere in grado di assorbire i colpi che ricevete. Di solito sono disponibili in taglie S, M o L a seconda della dimensione della vostra testa, ma sono sempre regolabili attraverso velcri e lacci sopra la testa. Quando lo regolate per la prima volta, abbiate cura di fissarlo saldamente in modo che si sposti il meno possibile quando ricevete un colpo ma, come sempre, che non sia troppo stretto da darvi fastidio. A parte le taglie, possiamo distinguere tre tipi di caschetto, a seconda delle maggiori o minori protezioni che presentano, e rispettivamente quindi potete trovare quelli con la “sbarra” davanti (o paranaso), quelli senza sbarra ma con i parazigomi, quelli senza nè l’uno nè l’altro, quindi totalmente aperti. I primi sono quelli sicuramente che forniscono la massima protezione perchè evitano che i colpi vi arrivino direttamente sul naso e limitano al minimo anche i rischi di tagli accidentali. Ovviamente, la presenza della sbarra causa una ridotta visibilità. I secondi sono aperti davanti ma hanno delle sporgenze che vi riparano gli zigomi. Avrete così una media protezione ma maggiore visibilità, i colpi diretti però vi arrivano senza ostacoli. Gli ultimi invece sono quelli che vengono anche usati nelle gare dilettantistiche e sono sprovvisti di alcune protezione frontale, hanno solo la protezione ben imbottita sulla fronte e sui lati della testa. A chi inizia ad approcciare lo sparring consiglio sicuramente i primi due modelli, a seconda di come vi sentite più a vostro agio, o del lavoro che svolgete perchè magari per molti, andare sul posto di lavoro con un occhio nero o il naso gonfio potrebbe non essere la cosa migliore. Poi ci sono invece le scuole di pensiero “old school” che dicono: “prima impari a prendere i pugni in faccia a prima ti abitui”. Il mio pensiero in merito è che debbano un pò adeguarsi ai tempi e, come già detto sopra, pensare di più all’incolumità degli atleti perchè anche i campioni del mondo, ad esempio, si allenano usando i caschi col paranaso. Poi, come sempre, la scelta è vostra.


İnfine, il terzo elemento, ma il più importante: il paradenti. È talmente importante che senza paradenti, nella nostra palestra, non potete fare sparring, quindi, portatevelo sempre in borsa! Ha un ruolo ancora più fondamentale del caschetto perchè vi serve per assorbire gli urti dei colpi e scaricare l’impatto sulla muscolatura della mandibola e del collo, senza rischiare di farvi saltare qualche incisivo o peggio, di mordervi la lingua! I modelli vanno dai più semplici a singola arcata che costano qualche euro, a quelli professionali a doppia arcata, ma a voi non servono, a meno che non siate professionisti. Del paradenti la cosa più importante è come modellarlo facendo in modo che il calco della vostra arcata superiore rimanga ben marcata e vi permetta di non farlo cadere se aprite la bocca. Dovrete modellarlo in acqua bollente, come se fosse un bite e, la cosa più importante, imparare a tenerlo in bocca stringendo i denti o comunque senza tenere la bocca aperta durante l’azione di sparring o di gara. Tenere la bocca aperta può causare due cose: 1. l’impatto con un colpo vi fa cadere il paradenti fuori dalla bocca, e, se siete in gara, alla terza volta che accade, verrete penalizzati; 2. ancor più grave, prendere un colpo a bocca aperta può farvi correre il rischio di fratturarvi la mascella. Questa infatti è un’articolazione che, quando avete i denti chiusi, è stabile e assorbe gli impatti, ma se la tenete aperta e libera diventa molto fragile, ed è uno degli infortuni più brutti nel nostro sport. Non provateci.
Quindi, ora che sapete come scegliere e aver cura di questi tre importanti oggetti, non vi resta far altro che portarveli sempre in borsa e per ogni dubbio o perplessità, chiedete sempre ai vostri allenatori!


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David Arsuffi, tecnico federale F.P.I.

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